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 Il sistema periodico -Primo levi-

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Numero di messaggi : 11
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MessaggioTitolo: Il sistema periodico -Primo levi-   Il sistema periodico  -Primo levi- Icon_minitimeVen Giu 05, 2009 10:10 pm

Commento del libro:

“Il sistema periodico” è un libro scritto da Primo Levi, dove schiera eventi personali e altrui per convogliare ai lettori il sapore forte e amaro del mestiere del chimico, che non è altro che una versione più strenua del mestiere di vivere. Riunisce in questo libro esperienze non comuni, ma della chimica solitaria, poiché non ritiene giusto la conoscenza del modo in cui vivono i medici, gli assassini o i marinai, e l’ignoranza della vita dei chimici, trasmutatori di materia. Sono presenti nel libro ventuno capitoli, ognuno dei quali porta il nome di un elemento chimico ed è ad esso in qualche modo collegato, Argon, Idrogeno, Zinco, Ferro, Potassio, Nichel, Piombo, Mercurio, Fosforo, Oro, Cerio, Cromo, Zolfo, Titanio, Arsenico, Azoto, Stagno, Uranio, Argento, Vanadio e Carbonio. In ciascuno di questi, non racconta un semplice esperimento risolvibile con poco, ma una storia individuale o di altri in cui ci si affannano nel buio per un mese o per una settimana, tanto che viene voglia di cambiare mestiere, ma poi compare una luce fioca, una speranza, che diventa bagliore e che cresce finché l’ordine segue al caos. Il libro non è un trattato chimico, ma non può essere considerato neanche un’autentica autobiografia, se non nel caso in cui si ritiene tale ogni scritto o opera umana; è, anzi, una microstoria di un mestiere, delle sue riuscite e delle sue sconfitte, scritta poiché l’autore è consapevole di essere arrivato alla fine della sua carriera, e di fronte ad una tavola periodica, percepisce sparsi i frammenti del suo passato di chimico. Personalmente ho travato questo libro una lettura complicata, anche se scorrevole e interessante. L’autore è riuscito a trasmettere, a mio parere, tutte le emozioni e le sensazioni che lui stesso ha provato, anche se in maniera differente. Certamente non è il genere di libro che leggo abitualmente, ma a ogni capitolo attendevo con ansia di sapere come sarebbe andato a finire e non riuscivo a lasciare a metà il fatto narrato. La lettura può essere faticosa poiché non tutti i capitoli sono legati tra loro, essendo fatti ed esperienze accadute non a un unico individuo e non raccontati con ordine, ma a secondo della memoria dello scrittore, cioè non sempre un paragrafo rappresenta il seguito del precedente, nonostante l’intero testo corra su un unico filo conduttore, la vita, le esperienze e il lavoro del chimico, delle sue riuscite e dei suoi fallimenti, anche durante la guerra. Mi è difficile scegliere un capitolo preferito, perché sono molti quelli che hanno colpito la mia attenzione, partendo dal secondo, “Idrogeno”. L’ho trovato interessante perché racconta di quando Levi e il suo amico Enrico non erano ancora chimici, ma già sedicenni desideravano diventarlo, anche se in modo diverso. Pensavano che la chimica imparata dietro i banchi di scuola non servisse, e appena ebbe la possibilità di entrare in un laboratorio vero, quello del fratello di Enrico, e di fare esperimenti, entrò in estasi. Fecero due esperimenti, il primo finì per rivelarsi un disastro, mentre il secondo riuscì. Il fatto interessante sta nella sicurezza dell’autore su quanto riguarda il suo futuro: a soli sedici anni ha la certezza di voler diventare un chimico, affascinato dall’idea di poter spiegare fatti per lui misteriosi e dall’idea di poter conoscere i segreti della Materia stessa. Durante la lettura del capitolo, oltre ad immaginarmi le medesime sensazioni che lui provava, sentivo un certo interesse per i suoi pensieri, che quasi condivido. Dal terzo capitolo, si sottolinea l’arrivo delle leggi razziali contro gli ebrei, come Levi, considerati l’impurità della razza umana. L’autore viene emarginato dai compagni, anche se non esplicitamente, e perfino dai professori, che rifiutano di assumerlo per un lavoro sperimentale. Levi presenta tale problema in modo completo: nonostante abbia passato un solo anno nei Lager, è stato molto segnato dall’accaduto, tanto da rappresentare il suo stato d’animo in modo così completo da angosciare il lettore, incredulo che possa esserci realmente stata tanta malvagità (mi sentivo più vicino ai morti che ai vivi, e colpevole di essere uomo). Nessuno dopo più di mezzo secolo riesce dare una risposta a quello che è accaduto, ma è un piccolo sollievo sapere che persone come Primo Levi, combattendo tra la vita e la morte, ce l’hanno fatta. Levi appunto, anche nei Lager riesce a sfruttare le sue abilità da chimico, come d'altronde le sfrutta dall’inizio alla fine della sua vita, ed è compiaciuto dal suo lavoro, tanto che mette tutto se stesso per riuscire positivamente nei compiti che li venivano assegnati, non per un guadagno, ma per soddisfazione personale. L’inserimento di due aneddoti scritti da Levi durante il suo lavoro in una cava, è stato singolare. Entrambi i capitoli sono stati per me più semplici da leggere rispetto all’intero libro, e hanno comunque mantenuto quel legame con un elemento chimico, caratteristica del libro. Uno dei capitoli che mi è piaciuto di più è stato l’ultimo, “carbonio”, ed è stato anche il più complesso, tanto che per apprezzarlo pienamente l’ho dovuto rileggere più volte. Il carbonio è l’elemento chiave della sostanza vivente, e in questo capitolo il protagonista è appunto un atomo di carbonio. Questo in forma aerea non è altro che anidride carbonica, l’impurezza dell’aria, dalla quale deriviamo noi, la flora e la fauna. Il percorso compiuto da quest’atomo viene paragonato alla vita stessa, che non è altro che un inserirsi, un derivare a suo vantaggio, che compie un cammino, prima volando nell’aria, libero e spensierato, e poi cadere all’ingiù, raggiungere l’equilibrio, che è la morte. È paragonata la vita a un elemento chimico. Questo è stato per me oggetto d’interesse, mentre leggevo, immaginavo di essere io stessa il carbonio, che era roccia, dura e forte, che entra nelle piante, che vola nell’aria. Il carbonio, nonostante è l’impurità dell’intera massa d’aria, è quell’elemento che permette di vivere, è presente ovunque, nelle piante, nelle persone, nella roccia, negli animali, e compie percorsi inimmaginabili, imprevedibili, come i viaggi e le strade della vita. Appena ho saputo di dover leggere un libro scritto da Primo Levi, ho pensato che sarebbe stato un libro noioso e complicato, questo perché avevo un pregiudizio di un libro, un oggetto, così come gli ebrei erano trattati da oggetto, e venivano allontanati con pregiudizio, senza neanche avere la possibilità di essere conosciuti. Sono due cose oggettivamente diverse, poi ho scoperto invece che, a differenza di quello che pensavo, è stato un libro interessante, anche se ponderoso. I temi trattati da Primo Levi mi hanno in qualche modo coinvolto e incuriosito, dopo tutto la scienza e la chimica in se, fin da quando ero alla fine della scuola elementare mi appassionava, e questo libro, nonostante la presenza di capitoli o pagine tediose, non mi è dispiaciuto tanto come mi aspettavo. Complessivamente posso affermare che si è trattato di un libro particolare, parecchio differente dai testi che solitamente leggo, ma comunque niente male.
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MessaggioTitolo: Re: Il sistema periodico -Primo levi-   Il sistema periodico  -Primo levi- Icon_minitimeVen Giu 05, 2009 10:22 pm

si effettivamente è un libro molto bello, che offre uno spaccato interessante di come doveva essere la vita quotidiana all'epoca.
è straordinario, secondo me, come Levi riesca a far collimare la sua vita privata con il suo lavoro, e le difficoltà che ovviamente ha incontrato.
concordo sul fatto che non è un libro per tutti, e che per apprezzarlo bisogna certamente leggerlo più volte, ma concludo col dire che è non è fatica sprecata Smile
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MessaggioTitolo: Re: Il sistema periodico -Primo levi-   Il sistema periodico  -Primo levi- Icon_minitimeVen Giu 05, 2009 10:22 pm

Bel commento Gre =)
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MessaggioTitolo: Re: Il sistema periodico -Primo levi-   Il sistema periodico  -Primo levi- Icon_minitime

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